Il
commissario Tommaso Casabona è richiamato dalle ferie per indagare
sull'omicidio di un uomo dal passato torbido e misterioso.
Lasciando
in vacanza sua moglie Francesca, il commissario è turbato e al tempo stesso
amareggiato per il senso del dovere che lo spinge ad affrontare un nuovo
delitto.
Scritto
presentando contemporaneamente più personaggi e situazioni apparentemente
lontane, il romanzo ha la capacità di attrarre il lettore fino in fondo. Antonio
Fusco ha una scrittura netta e asciutta nella quale riesce a far convergere
tutti gli stilemi e le caratteristiche del romanzo giallo, senza eccedere nei
termini, senza andare mai oltre le righe ma con il piglio di chi conosce bene
il mestiere. Infatti Antonio Fusco è un funzionario di polizia e criminologo
forense e questa esperienza traspare in ogni riga perchè, a mio avviso, lo
scrittore pur documentandosi enfatizza, il tecnico sa riferire con rapidità e
semplicità i rapporti interni ad un commissariato.
Nel
paese in cui avviene l'omicidio vi è un lago artificiale, il Lago di Bali che
scaturisce dalla costruzione di una diga. Questo lago in realtà sommerge un
altro piccolo borgo, Torre Ghibellina e viene svuotato periodicamente negli anni.
Durante il ferragosto incriminato tanti curiosi, giornalisti e antichi abitanti
di Torre Ghibellina si riversano nel paese vicino per assistere al risorgere
del borgo fantasma.
Alcuni
fanno visita al cimitero per deporre fiori sulle tombe dei propri cari e
proprio lì il Commissario Casabona riesce a risolvere l'intricato mistero.
Attorno
all'omicidio si concatenano storie ben più grosse che affondano le radici nella
Resistenza del '45 e nel periodo degli ultimi efferati omicidi da parte dei
Tedeschi in ritirata.
Ad
esso si legano l'omertà della magistratura ma ancor più dell'alta politica
svelando un famoso armadio dell'archivio segreto.
La
bella trama e l'intreccio di personaggi apparentemente anonimi e distanti ti
conquistano così da spingerti fino in fondo e restare stupito del finale a
sorpresa sia sul giallo in questione, sia sulle vicende familiari del
Commissario.
Non
conoscendo l'autore, sono rimasta piacevolmente attratta dal suo modo di
scrivere e dalla discorsività tutta italiana. Infatti anche la scelta dei
personaggi, la vicenda e i luoghi richiamano molto il nostro stile di vita e la
quotidianità in cui vivono gli uomini della polizia che in altri romanzi vengono tratteggiati come supereroi o
uomini fuori dal comune.
Un
libro che consiglio vivamente per le vostre letture intriganti.
altre info potete trovarle su Giunti Narrativae per conoscere Antonio Fusco