Appena pubblicato da Garzanti, il romanzo di Alice Basso ci
ripropone gli stessi personaggi ben riusciti del precedente libro L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome.
La protagonista Vani Sarca è una ghostwriter sottopagata de
L'Edizioni L'Erica, vive a Torino da sempre, è un'asociale conclamata, anche piuttosto
sociopatica e tiene lontane le persone anche grazie al suo abbigliamento e look
dark. Lei stessa ama vedere le reazioni che suscita a chi la incontra, ma dalla
sua ha un'arma insuperabile: intelligenza estrema e capacità di entrare nella
mente di chi ha di fronte. Grazie a questa dote sa imitare gesti, pensieri e
scrittura di chiunque, documentandosi, leggendo articoli o guardando
apparizioni televisive, immedesimandosi perfettamente nel personaggio. Nello
scorso romanzo (link alla recensione) l'abbiamo incontrata che scriveva
contemporaneamente due romanzi e che aiutava il commissario Berganza in un caso
di rapimento.
Nel recentissimo Scrivere
è un mestiere pericoloso, Vani è sempre alle prese con un nuovo scritto ma
stavolta è un genere a lei molto lontano: un libro di cucina! Per giunta da
scrivere a quattro mani con una zuccherosa star della tv, fata in rosa da capo
a piedi. Il libro prevede anche una parte gossip in cui sarà intervistata una
storica cuoca dei Giay Marin, nota famiglia di stilisti torinesi. Attraverso le
sue ricette si rivivranno gli anni d'oro del jet set torinese e si potranno
avere curiosità e notizie che il giornalismo non ha mai potuto dare.
Così Vani pur essendo tremendamente ostile ai ricchi e alla loro
visione del mondo, è costretta ad entrarci, a trattarli e a partecipare persino
ad un party di Natale. Inoltre nei racconti della signora Irma riaffiorano
ricordi del passato e dettagli anche su un omicidio tra i fratelli della famiglia.
La critica
Come già sperimentato nello scorso romanzo, Alice Basso ha
una penna svavillante, perfettamente adeguata ai personaggi che presenta. La sua
abilità è proprio quella di presentare i personaggi attraverso il loro dialoghi
e i loro atteggiamenti. Li rende visibili e vivi. Vani Sarca è sempre
tagliente, rapida e sbrigativa, insofferente alle etichette e alle formalità ma
trova sponda nel commissario Berganza che da uomo solo e esclusivamente dedito al
lavoro, condivide con lei opinioni ma anche momenti di semplice convivialità. Forse
egli è l'unico che a suo modo riesce ad entrare attraverso la spessa corazza
protettrice di Vani e a farla sentire libera di essere com'è. Anche questo romanzo ha come protagonista l'elegante Torino
avvolta nelle sue nebbie e nell'atmosfera natalizia e abitata da gente che
frettolosamente corre nei suoi acquisti. Stavolta si entra anche in una villa
prestigiosa e in un momento storico di grande sviluppo economico.
Leggere Alice Basso è sicuramente piacevole e divertente, i
personaggi ti trascinano nella storia e nelle fasi della loro vita, sono
perfettamente aderenti al ruolo affidato. I dialoghi ne tracciano abilmente
età, status, pensieri e interessi. Unica nota stonata per me è stato ritrovare
uno schema narrativo già affrontato nel primo romanzo, vivendo questo secondo
come sequel ma privato dello spirito originale del primo.Il romanzo si legge benissimo anche senza conoscere il precedente ed è di sicuro una lettura arricchente e coinvolgente.
Annalisa Andriani
Si ringrazia Garzanti Libri per la copia e per la
disponibilità