martedì 16 agosto 2016

La signora dei gelsomini

di Corina Bomann, Giunti editore


Un libro poetico e soave è questo romanzo di Corina Bomann,  pubblicato da Giunti editore. L'ho acquistato seguendo una promozione su Amazon.it e devo ammettere che è stato un piacevole acquisto e una felice lettura. Diversamente dall'ultimo Un'estate magica che ho trovato semplicista e troppo scontato, questo precedente rientra nello stile della Bomann, cioè utilizzare una storia d'amore inserendola però in un periodo storico ricco di vicende interessanti.



La trama
Melanie è una fotografa di successo, fidanzata con Robert e prossima al matrimonio. Un giorno, al suo rientro da un viaggio di lavoro viene raggiunta da una ferale notizia. Il suo fidanzato ha avuto un terribile incidente stradale ed è in coma. Così comincia un lungo travaglio ospedaliero che porta Melanie al lumicino delle sue forze, togliendole ogni vitalità e speranza.
Melanie decide così dopo diversi mesi di stallo di andare a trovare sua nonna e la sua bisnonna nella loro residenza di campagna, trasformata in museo della moda.

Melanie a contatto con la natura, con il clima sereno e familiare, con gli oggetti che le ricordano il passato e l'infanzia felice comincia a riprendersi e a ritrovare la speranza. A questo si aggiunge che la sua bisnonna Hanna le comincia a raccontare la storia della sua vita.
Il passato di Hanna è ricco di storia che parte dall'Indocina e giunge in Germania attraverso gli anni Venti, la guerra, la Francia, le persecuzioni e i tempi moderni.
Sui due piani temporale le storie si intrecciano, riportando Melanie sulle strade che ha percorso sua nonna a Berlino e sulla sua vita attuale.
I colpi di scena non mancano ma anche l'amore intenso e ricco di serenità, il tutto condito dalla storia europea del Novecento vissuto non da date e accadimenti storici ma dalla parte del popolo, con paure, restrizioni, morti e sacrifici.

La critica
Come annunciato all'inizio, ho trovato questo libro interessante e piacevole. La lettura è sempre stata ricca di curiosità e suspence. La storia della bisnonna è ben dosata e piena di avvenimenti curiosi. Leggere questo romanzo è tuffarsi nella storia europea del Novecento, nella condizione femminile e familiare dell'epoca, nella difficoltà e povertà di alcune famiglie costrette a sacrifici per sopravvivere. Il tutto non è mai cattedratico ma condito sempre da bontà e disponibilità. La dolcezza della grand-mére nel suo raccontarsi porta il lettore a compatire e a soffrire con questa docile creatura, con la sua vita e la volontà di riscatto.
A tratti commovente e romantico, il romanzo ha infine come fulcro il significato profondo della famiglia, dell'unità e dell'intimità che l'amore tra generazioni sa regalare.