Oggi
vi voglio parlare di un'altra mia lettura.
Anche
questa nata per caso, ma proprio per caso....
Mi
trovo in un megastore multimediale e dopo qualche minuto di girovagare
con confusione mi apposto all'angolo libri, unica zona del negozio in
cui trovo un po' di familiarità.
Così
nello scorrere i libri, l'occhio cade su un romanzo la cui strepitosa
offerta a 5 euro, fa sì che lo compri senza dubitare. E' estate, i
libri si divorano sulla sdraio nel lungo afoso pomeriggio, in fondo, penso che anche se un flop, non ci rimetto tanto...
E
così mi porto a casa:
Il
supposto ritrovamento del manoscritto della Decima Sinfonia di
Beethoven è alla base di questo ingegnoso romanzo che si lascia
apprezzare per l’abbondanza di nozioni musicali, alcune di queste
di grande interesse. Non mancano spiegazioni anche piuttosto
elementari per chi proprio non sa nulla di musica (vengono spiegati
molto semplicemente alcuni termini come pentagramma e tonalità).
Beethoven
non ha segreti per Daniel Paniagua, brillante ricercatore
dell’università Carlos IV di Madrid, almeno fino a quando il
direttore del suo dipartimento di Musicologia non lo spedisce a
indagare sul controverso Ronald Thomas, geniale direttore d’orchestra
che avrebbe ricostruito il primo movimento della leggendaria Decima
sinfonia del compositore tedesco a partire dagli appunti e dai
frammenti rimasti. Ma l'esecuzione non inganna Paniagua che in
realtà indovina che c'è poco di inventato e molto di originale.
Naturalmente l'omicidio di Thomas, il pentagramma tatuato sulla sua
testa e tanti altri elementi creano il giallo.
Il
romanzo è abbastanza buono, anche questo sfrutta la moda del
momento lanciata da Dan Brown (pensate che viene nominata anche in
questo romanzo la setta degli Illuminati, già oggetto di Angeli e
Demoni, come pure la sequenza di Fibonacci, presente invece nel primo
grande successo Il Codice Da Vinci) proponendola però in un’ottica
fino ad ora non utilizzata, cioè quella della musica classica.
Il
doppio piano del racconto che alterna l’oggi dell’inchiesta
sull’omicidio di Thomas e la cronaca della vita quotidiana di un
Beethoven innamorato perso e più sorridente del solito; lo spunto
musicologico seguito con un’accuratezza e una coerenza che faranno
leccare i baffi agli appassionati; e, in generale, una manciata di
personaggi dal convincente respiro di vita. Questi ingredienti, ben
miscelati nella prima metà del libro, sono tenuti assieme da un
ritmo di scrittura e da una tensione narrativa che si slabbra un pò
nella seconda parte. In questi casi mi immagino sempre che forse, un
bel consiglio da un lettore esterno e poco coinvolto, potrebbe
risollevare le sorti all'autore e al romanzo.
Joseph
Gelinek (compositore boemo, umiliato da Beethoven in un famoso
“duello musicale”) è lo pseudonimo scelto da un noto pianista e
musicologo spagnolo per il suo romanzo d’esordio che ha ottenuto in
Europa i lusinghieri risultati di vendita che i suoi editori si
aspettavano.
Della
Decima Sinfonia, di cui non ho avuto ancora il tempo di approfondire
l'esistenza o meno e la valenza dei manoscritti ritrovati, ho
recuperato sull'infinito mondo di Youtube questa versione che vi
posto:
Se
ho suscitato la vostra curiosità, tuffatevi nella lettura o nel più
veloce ascolto...
A
presto amici