Un successo
annunciato si è rivelato il romanzo di Francesca Barra Verrà il vento e ti parlerà di me.
Una poesia sul Sud Italia e sui profondi legami familiari.
Ambientato in
Basilicata, il romanzo dal titolo splendido e dalla copertina accattivante, racconta
di tre generazioni di una famiglia radicata nel territorio, nelle tradizioni,
nelle storie, nella terra e soprattutto nella sua cucina.
Una storia
principalmente femminile in cui il legame nonna-madre-figlia catalizza il lettore."...mi resi conto che la mia famiglia ,da generazioni, sebbene fosse stata composta da uomini straordinari, si era retta sul principio di matrilinearità. Era circondata ma non riempita dagli uomini. Sono state le donne l'essenza, le bretelle che hanno sorretto i destini e da cui dipendeva la direzione delle generazioni che si sono succedute".
E così
Caterina, la piccola nipote, apprende da nonna Teresa la sua origine, i suoi
legami con Matera e i Sassi, il senso profondo della famiglia e dei valori consolidati.
"...le decisioni dei maschi della mia famiglia hanno segnato
la loro vita, con il lavoro, la politica, la scuola. Ma la determinazione,
l'amore e la costanza con cui nonna si è presa cura dei propri uomini sono la
storia della mia vita."
Mai nonna
Teresa ha fatto paternali a Caterina ma con la quotidianità delle
frequentazioni, attraverso semplici e piccole esperienze, attraverso gli
aneddoti, i proverbi, gli esempi, le passeggiate per i campi che da casa sua portano
all'immenso mare azzurro di Policoro, e soprattutto con la cucina, Teresa è
riuscita a far passare i valori veri in cui credere e su cui basare le
proprie scelte future.
Un libro
bellissimo, ad ogni rigo in cui mi sono ritrovata spesso; in esso ho ritrovato
il legame fortissimo che noi del sud abbiamo con la famiglia, in esso ho rivissuto la solidissima intesa che mia madre
sta creando con mia figlia.
Nonna Teresa
decide un bel giorno di dettare a sua nipote Caterina le ricette più buone e
ricche della sua cucina, così lei potrà avere quel quaderno come ricordo
perenne. Non è importante segnare gli ingredienti, quanto vederle preparare,
essere vicine, aiutarsi e cogliere il momento di intimità per raccontarsi.
Tornare alla
terra, ai buoni cibi, alle lente preparazioni (dalla conserva di pomodoro ai lunghi
pranzi delle feste) è l'espediente di Nonna Teresa per essere vicina a Caterina
perché loro hanno un legame speciale fatto di intese, di sguardi, di
ammiccamenti ma anche e soprattutto di quel profumo di buono e naturale delle
origini.
"Caterina mi somigliava perché sognava come sognavo io. A
volte mi sentivo in colpa per l'amore smisurato che provavo per lei ... ma non
potevo fingere che il nostro rapporto fosse simile a quello che avevo con tutti
gli altri... Caterina era la mia unica amica... Da giovane ci si sente eterni
ma arriva il momento in cui...istintivamente si guarda con avidità la persona
alla quale appartieni. Scegli chi sarà il tuo prolungamento, chi ti continuerà
a mantenere vivo. E io scelsi
lei..."
Anche io donna
del Sud, di una Puglia molto vicina alla Basilicata, ho potuto riconoscere i
profumi di buona cucina (bellissimo il capitolo dedicato alla Frittata!! Uno dei
miei piatti preferiti), di genuinità non solo di cibo ma anche di sentimenti. Perché
la nostra sincerità ci porta ad essere diretti, vicini, davvero disponibili per
i nostri familiari, davvero uniti nella vita e non nelle occasioni sporadiche.
E così in Verrà il vento e ti parlerà di me,
la genuinità delle ricette si fonde con la sincerità dei legami, degli amori,
della famiglia. Valori e tradizioni secolari, come i grandi pranzi delle feste,
il numero di portate obbligatorio, i piatti tipici, i discorsi atavici, le
intromissioni di tutti su qualsiasi argomento, sono vissuti da Caterina prima
con sopportazione e senso di oppressione, poi come unica verità d'amore.
E' un
percorso completo che lei compie, un voler fuggire per poi tornare con più
saggezza e consapevolezza.
Caterina
parte per Roma per frequentare l'università. Vuole conoscere il mondo, altre
vite, altri stili che vadano oltre Policoro.
"Sapevo che il mondo non era tutto confinato
a Policoro, nella mia terra, fra le cose a me note e fra quelle più
rassicuranti, ma non ero certa che tutto il resto fosse adatto a me e che
adeguarmi mi avrebbe resa migliore".Roma le permette di conoscere altri stili di vita, abitudini, altri ragazzi decisamente più moderni ed emancipati. Lei che arriva dal profondo Sud, che chiama i genitori quando parte e appena arriva fa uno squillo, lei che passa le ore a raccontare al telefono alla nonna tutta la giornata dei dettagli, si innamora di Pietro, un ragazzo che si interessa di politica, di attualità e che la convince ad andare a sciare con lui. (dal mare alla neve mai vista!!!). Ma al di là del primo momento di trasgressione a Caterina manca tutto, anche in montagna tenta di rifugiarsi in ciò che sa fare meglio: cucinare per rassicurarsi, pur essendo criticata dai suoi amici così trendy e moderni.
"Avevo scelto Roma per mettermi in gioco, per
conoscere e scoprirmi attraverso lo sguardo di estranei. Ma quello che avevo
visto, attraverso il loro giudizio costante non mi rappresentava. Non volevo
trascorrere tutta la vita sentendomi fuori posto o scoprendo di non essere
all'altezza di ritmi frenetici, dell'inquietudine che risiedeva in tanti di
loro..."
E così nonna
Teresa decide, con la sua morte, di far rientrare Caterina a Policoro, di
coinvolgerla nel lutto in cui versa la famiglia, di farle riconoscere che
"la mia famiglia dispensa pace.
Tutti meriterebbero una famiglia come la mia. Una casa che durante le feste si
trasforma in un enorme pacco dono".Il ritorno a casa le permetterà di analizzare se stessa, i suoi desideri, il senso profondo del significato della parola amore perché nonna Teresa sa che "la lontananza ti mostra le cose migliori di come le ricordavi. Anche le tradizioni".
C'è molto da
vivere in Verrà il vento e ti parlerà di
me e Francesca Barra è stata abilissima nel narrare, descrivere e far
gustare sia con le ricette dettagliate della Basilicata che con le ricette
ancestrali dell'amore e della felicità le vite intrecciate di Caterina e Teresa.
"...la vita di coppia è come un'officina, dove si aggiustano,
si lucidano, si costruiscono e si cambiano i pezzi, ma dove non si compra nulla
di nuovo. Ecco cos'è un matrimonio. Cambi i pezzi per aggiustare ciò che
hai".Una lettura da non perdere e gustare rigo per rigo!
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@azandriani