venerdì 24 febbraio 2012

Il giovane Montalbano, quando sfruttare male l'onda del successo.

Ho seguito ieri sera la prima puntata della nuova mini-serie che ha come protagonista il "giovane Montalbano". Credo di raccogliere una opinione comune di molti telespettatori fortemente delusi da tale programma. Di Zingaretti ce n'è uno solo. Infatti di sicuro l'attore ha saputo incarnare e interpretare con personalità il commissario siciliano di Camilleri e come tutti i sequel o i remake trovare un sostituto è certamente difficile.
Di certo è stato saggio creare questo periodo "storico" nuovo piuttosto che avventurarsi in attori alternativi e seguire gli errori delle soap opera. Incuriosisce sapere cosa e chi c'era prima di Fazio, Augello, Catarella...
Il "giovane" attore Michele Riondino, a mio parere, a fatica regge il confronto inevitabile col suo predecessore ma anche con l'immaginario che ciascun lettore si fa del commissario attraverso la lettura dei romanzi.
Risulta fiacco, poco convincente, sagace ma troppo poco magnetico. Anche gli attori coprotagonisti sembrano quasi una caricatura dei precedenti, come quando in un teatro amatoriale cercano di scimmiottare i grandi attori.
La sceneggiatuae ricalca  le precedenti ma senza quell'incisività e suspense necessaria ad un telefilm "giallo". Speriamo nei prossimi, che dire?

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