di Viola Shipman, edizioni Giunti
Il 4 luglio è una data importantissima in America e lo è
anche per Lolly, la protagonista del romanzo La metà del cuore, tradotto in italiano da Roberta Zuppet e
pubblicato qualche mese fa da Giunti editore. Il romanzo appartiene
al genere sentimentale e narra la storia di famiglia di tre donne: nonna,
figlia, nipote. Lolly è l'anziana protagonista che nata il 4 luglio, giorno dell'Indipendenza,
ha sempre festeggiato il suo compleanno sul pontile del lago Michigan godendosi
i fuochi d'artificio. La sua vita si è svolta sempre a Scoops un paesello nei
pressi del lago che si anima esclusivamente d'estate durante la stagione
turistica. Naturalmente la figlia Arden sin da piccola odia quel posto, ne
ridicolizza le mentalità chiuse degli abitanti, non sopporta il cottage in riva
al lago in cui abita e non vede l'ora di fuggire via. Arden ambisce alla grande
città e per l'università si trasferisce a Chicago dove tutto è immenso, dove
nessuno giudica e commenta il tuo modo di essere o la tua famiglia. A questo si
aggiunge che Lolly come lavoro fa degli spettacoli culinari in una gelateria
abbigliandosi in modo stravagante. Arden per contrapposizione adotta un
abbigliamento anonimo, nascondendo ogni sua fattezza anche dietro occhiali
spessi, e assumendo un atteggiamento molto serioso e severo prendendo fortemente
le distanze da sua madre. A Chicago Arden fa un ottima carriera lavorativa,
entra nel jet-set essendo editor di una rivista di gossip, e sposa anche un
uomo ambizioso. Peccato però che con gli anni l'ambizione sua e di suo marito
non confluisce in un bel rapporto amoroso e così incontriamo Arden divorziata,
subissata di lavoro, litigiosa col marito sugli alimenti e con una figlia,
Lauren, da mantenere al college.
La nonna Lolly ha la tradizione di collezionare ciondoli che
aggiunge ad un braccialetto che indossa da sempre. Ogni ciondolo ha un
significato particolare ed è legato ad un momento della sua vita. Lolly ama
anche regalare questi ciondoli alla figlia e alla nipote e così, all'ennesimo
regalo inviato alle due giovani donne, Lolly esprime il forte desiderio di
rivederle e le donne anche se un po' forzate fanno un lungo viaggio per
raggiungere la madre/nonna.
Il legame fortissimo tra le protagoniste viene rinnovato con
la loro visita e il benessere che la vita rilassata sul lago riesce a regalare
diventa un motivo di cambiamento. I caratteri delle donne subiscono una
trasformazione, Lolly, il lago, le nuove amicizie riescono a far tornare i bei
sentimenti e la felicità nei loro cuori e nel loro comportamento. Ciò che Arden
ha sempre odiato viene ora rivisto con occhi diversi, molto più disponibili
verso sua madre grazie anche alle storie che lei racconta del suo passato e
della sua famiglia, dagli sforzi fatti per crescere sua figlia in vedovanza
sempre con ottimismo e serenità. La nipote Lauren riesce a conoscere una nonna
nella sua completezza e non attraverso i ferali commenti di sua madre, apprezza
tutto di lei e del posto in cui vive, riuscendo anche a trovare una sua strada
di vita.
La critica
Il romanzo scorre molto velocemente coinvolgendoti nella
storia della famiglia. Ogni capitolo in realtà descrive uno dei ciondoli e del
significato affettivo e di vita. Il romanzo è un inno alla vita e alla famiglia
nel suo significato più profondo. L'esperienza dell'anziana Lolly e dei suoi
racconti serve a ricondurre la vita delle due donne sul giusto binario. La loro
esistenza stava diventando un inseguimento freddo del successo e dell'ambizione
perdendo divista i sentimenti più profondi e la gioia anche delle piccole cose.
"...si può
pianificare la propria esistenza finché si vuole, ma non controllarla. Bisogna buttarsi
a capofitto, attraversare gioie e dolori...bisogna vivere...e poi dividere
quelle storie con le persone care prima che sia troppo tardi".
Alle volte si pensa che le persone a cui si tiene siano
eterne su questa terra e che non occorra dimostrare affetto e gratitudine,
pentendosene amaramente quando è troppo tardi. In questo romanzo, molto
autobiografico per l'autrice, (ella usa il nome della nonna proprio come
pseudonimo e attinge alle storie da lei raccontate) il punto focale è proprio
l'amore filiale e l'attenzione agli altri, il mettersi in ascolto e
l'importanza del raccontarsi. Forse in alcuni tratti è un po' portato per le lunghe ma di
sicuro è una bella lettura. Consigliato!
Annalisa
Ringrazio Giunti editore per la copia e la disponibilità costante.
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