lunedì 4 luglio 2016

La metà del cuore


di Viola Shipman, edizioni Giunti



Il 4 luglio è una data importantissima in America e lo è anche per Lolly, la protagonista del romanzo La metà del cuore, tradotto in italiano da Roberta Zuppet e pubblicato qualche mese fa da Giunti editore. Il  romanzo appartiene al genere sentimentale e narra la storia di famiglia di tre donne: nonna, figlia, nipote. Lolly è l'anziana protagonista che nata il 4 luglio, giorno dell'Indipendenza, ha sempre festeggiato il suo compleanno sul pontile del lago Michigan godendosi i fuochi d'artificio. La sua vita si è svolta sempre a Scoops un paesello nei pressi del lago che si anima esclusivamente d'estate durante la stagione turistica. Naturalmente la figlia Arden sin da piccola odia quel posto, ne ridicolizza le mentalità chiuse degli abitanti, non sopporta il cottage in riva al lago in cui abita e non vede l'ora di fuggire via. Arden ambisce alla grande città e per l'università si trasferisce a Chicago dove tutto è immenso, dove nessuno giudica e commenta il tuo modo di essere o la tua famiglia. A questo si aggiunge che Lolly come lavoro fa degli spettacoli culinari in una gelateria abbigliandosi in modo stravagante. Arden per contrapposizione adotta un abbigliamento anonimo, nascondendo ogni sua fattezza anche dietro occhiali spessi, e assumendo un atteggiamento molto serioso e severo prendendo fortemente le distanze da sua madre. A Chicago Arden fa un ottima carriera lavorativa, entra nel jet-set essendo editor di una rivista di gossip, e sposa anche un uomo ambizioso. Peccato però che con gli anni l'ambizione sua e di suo marito non confluisce in un bel rapporto amoroso e così incontriamo Arden divorziata, subissata di lavoro, litigiosa col marito sugli alimenti e con una figlia, Lauren, da mantenere al college.
La nonna Lolly ha la tradizione di collezionare ciondoli che aggiunge ad un braccialetto che indossa da sempre. Ogni ciondolo ha un significato particolare ed è legato ad un momento della sua vita. Lolly ama anche regalare questi ciondoli alla figlia e alla nipote e così, all'ennesimo regalo inviato alle due giovani donne, Lolly esprime il forte desiderio di rivederle e le donne anche se un po' forzate fanno un lungo viaggio per raggiungere la madre/nonna.

Il legame fortissimo tra le protagoniste viene rinnovato con la loro visita e il benessere che la vita rilassata sul lago riesce a regalare diventa un motivo di cambiamento. I caratteri delle donne subiscono una trasformazione, Lolly, il lago, le nuove amicizie riescono a far tornare i bei sentimenti e la felicità nei loro cuori e nel loro comportamento. Ciò che Arden ha sempre odiato viene ora rivisto con occhi diversi, molto più disponibili verso sua madre grazie anche alle storie che lei racconta del suo passato e della sua famiglia, dagli sforzi fatti per crescere sua figlia in vedovanza sempre con ottimismo e serenità. La nipote Lauren riesce a conoscere una nonna nella sua completezza e non attraverso i ferali commenti di sua madre, apprezza tutto di lei e del posto in cui vive, riuscendo anche a trovare una sua strada di vita.

La critica

Il romanzo scorre molto velocemente coinvolgendoti nella storia della famiglia. Ogni capitolo in realtà descrive uno dei ciondoli e del significato affettivo e di vita. Il romanzo è un inno alla vita e alla famiglia nel suo significato più profondo. L'esperienza dell'anziana Lolly e dei suoi racconti serve a ricondurre la vita delle due donne sul giusto binario. La loro esistenza stava diventando un inseguimento freddo del successo e dell'ambizione perdendo divista i sentimenti più profondi e la gioia anche delle piccole cose.
"...si può pianificare la propria esistenza finché si vuole, ma non controllarla. Bisogna buttarsi a capofitto, attraversare gioie e dolori...bisogna vivere...e poi dividere quelle storie con le persone care prima che sia troppo tardi".

Alle volte si pensa che le persone a cui si tiene siano eterne su questa terra e che non occorra dimostrare affetto e gratitudine, pentendosene amaramente quando è troppo tardi. In questo romanzo, molto autobiografico per l'autrice, (ella usa il nome della nonna proprio come pseudonimo e attinge alle storie da lei raccontate) il punto focale è proprio l'amore filiale e l'attenzione agli altri, il mettersi in ascolto e l'importanza del raccontarsi. Forse in alcuni tratti è un po' portato per le lunghe ma di sicuro è una bella lettura. Consigliato!

Annalisa
Ringrazio Giunti editore per la copia e la disponibilità costante.

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